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Vaniglia e vanillina: l’incontro tra natura e chimica
Tuttavia, dietro a questa essenza così amata si cela una storia affascinante che intreccia natura, chimica e innovazione. Scopriamo insieme le differenze tra la vaniglia naturale e la sua “controparte” sintetica: la vanillina.
La vaniglia: il profumo della natura
Questo aroma straordinario proviene dai baccelli di Vanilla planifolia (e altre specie del genere Vanilla), raccolti a mano e sottoposti a un lungo processo di fermentazione e essiccazione. La vaniglia naturale contiene centinaia di molecole aromatiche, che creano un profilo complesso e sfaccettato. La principale responsabile del suo inconfondibile odore è la vanillina, presente in piccole quantità (circa il 2% del peso dei baccelli secchi).

La vanillina: il genio della chimica
Con la crescente domanda di vaniglia e il suo costo elevato, nel XIX secolo i chimici iniziarono a cercare alternative sintetiche. Fu in Germania che Johann Karl Ferdinand Tiemann e Wilhelm Haarmann riuscirono a isolare e produrre la vanillina sintetica, utilizzando lignina, un sottoprodotto dell’industria della carta.

Vaniglia vs Vanillina: le differenze principali
Ecco un confronto tra questi due ingredienti:
- Vaniglia Naturale: estratta dai baccelli di orchidee
- Vanillina Sintetica: prodotta in laboratorio (legno, petrolio o crusca di riso).
- Vaniglia Naturale: contiene centinaia di molecole aromatiche.
- Vanillina Sintetica: contiene una sola molecola principale.
- Vaniglia Naturale: aroma complesso, sfaccettato, aroma semplice e dolce.
- Vanillina Sintetica: preziosa e costosa, economica e facilmente disponibile.
Un impatto ambientale da considerare
Vaniglia e vanillina in profumeria
Un aneddoto interessante riguarda Guerlain, che preferiva una versione “grezza” di vanillina, ricca di impurità, per creare il celebre Shalimar. Questo dimostra come a volte le imperfezioni possano diventare un punto di forza, conferendo unicità a una fragranza.